Lo stampaggio su presse ad iniezione presenta notevoli difficoltà in quanto le variabili sono molteplici.

Tutte le materie prime sono costituite da piccoli granelli di un colore bianco trasparente / bianco lattiginoso.

Il colorante, anch’esso in piccoli granuli, viene aggiunto in una percentuale che varia a seconda del grado di trasparenza o di copertura che si vuole dare al prodotto finito.

Il processo di stampaggio ad iniezione è costituito da una serie di operazioni che possono essere così schematizzate :

-         Plastificazione (fusione) del polimero che, caricato sotto forma di granuli, viene portato allo stato fuso e caricato da una vite plastificante in una camera di iniezione

-         Iniezione del polimero fuso in uno stampo che si trova al di sotto della temperatura di solidificazione del polimero; l’impronta ricavata nello stampo deve ovviamente comprendere oltre alla cavità avente la forma del manufatto anche i canali di adduzione (iniezione) del fuso alla cavità

-         Mantenimento del polimero sotto pressione fin quando non avviene la solidificazione di una sezione a monte del manufatto, cioè nei canali di adduzione

-         Raffreddamento del manufatto fin quando la solidificazione è avanzata sufficientemente

-         Apertura dello stampo ed estrazione del manufatto

La successione di operazione sopra descritta viene eseguita su un’unica macchina automatica ad azionamenti idraulici (pressa ad iniezione).

In una prima fase la vite ruota spingendo in avanti il materiale solido che preleva dalla tramoggia (1). Il cilindro (2) che circonda la vite viene mantenuto, almeno nella zona terminale, ad una temperatura maggiore di quella di fusione del materiale che fonde durante il suo tragitto. La vite (3) è libera di traslare lungo il suo asse ed infatti indietreggia mentre il polimero fuso si accumula nella camera di iniezione (4)  per effetto della rotazione della vite stessa. Di solito, durante questa fase, viene applicata una leggera pressione sull’estremo posteriore della vite (contropressione) provocando un rallentamento della sua traslazione all’indietro. Il rallentamento della traslazione della vite è connesso con una riduzione del flusso netto di polimero nella vite e con un aumento del mescolamento dello stesso durante la plastificazione. Quando il volume di materiale accumulato nella camera di iniezione è diventato sufficiente per il riempimento dello stampo (5) la vite smette di ruotare e viene utilizzata come un pistone. A questo punto infatti viene mossa in avanti in assenza di rotazione, provocando la traslazione in avanti e quindi spingendo il materiale fuso a fluire attraverso l’ugello (6) nella cavità dello stampo.Lo stampo è costituito da una parte fissa e da una o più parti mobili le quali vengono allontanate automaticamente per estrarre il manufatto.